AC Milano contro le piste ciclabili

Lo Statuto di Automobile Club Italia (ACI) recita – all’art. 4 comma b): “ACI presidia i molteplici versanti della mobilità, diffondendo una cultura dell’auto in linea con i principi della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, della sicurezza e della valorizzazione del territorio”.

Eppure AC Milano, che di ACI è parte integrante, sta finanziando dei post sponsorizzati su Fb contro le piste ciclabili realizzate dal Comune di Milano.

Un atto gravissimo per diverse ragioni:

1. il post è in evidente contrasto con l’articolo sopra citato.

2. ACI vive per lo più grazie al monopolio della gestione del Pubblico Registro Automobilistico (PRA), come mostra il bilancio e, in teoria, quei soldi dovrebbero essere usati anche per “le attività scientifiche di studio e ricerca, nel campo dell’educazione e della sicurezza stradale”.

3. In un momento storico in cui l’inquinamento atmosferico è ormai considerato non solo causa di gravi patologie ma anche di decesso (vedi la storica sentenza di Londra) ACI promuove un post contro le piste ciclabili e lo fa anche a pagamento.

Ancora una volta chiediamo lo scioglimento dell’ACI in questa forma. Il Pubblico Registro Automobilistico (PRA) può essere gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che così si occuperebbe finalmente di mobilità a 360°.

In questo modo si metterebbe fine a questa ambiguità per cui un “club” -come dice il nome stesso- che rappresenta di fatto solo una parte della mobilità, dalla sua posizione privilegiata di essere un po’ pubblico e un po’ privato, fa disinformazione e propaganda.

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