Area C, Area B o…Area Z?

Chiamiamole Area Z: come l’ultima lettera dell’alfabeto, come l’ultima ruota del carro, come l’ultima preoccupazione della nostra amministrazione: l’inquinamento a Milano.

E’ notizia di questi giorni del Comune di Milano che la sospensione di Area C e B verrà prorogata fino al prossimo ottobre 2022, a causa dell’ “emergenza sanitaria” da Covid.

Precisamente, come viene spiegato sul sito del Comune: “…la delibera di Giunta del 26 marzo scorso posticipa al 1° ottobre 2022 l’entrata in vigore dei divieti di accesso in Area C che erano previsti per il 2021: in particolare si tratta dei veicoli trasporto persone Euro 2 benzina, Euro 3 e 4 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione <= 0,0045g/km,  Euro 0, 1, 2, 3 e 4 diesel con FAP after-market installato entro il dicembre 2018 e con classe di adeguamento (riportata sulla carta di circolazione) per la massa di particolato pari almeno ad Euro 4 e gli Euro 5 diesel.  Dal prossimo ottobre i veicoli diesel Euro 4 e 5 e i veicoli alimentati a benzina Euro 2 potranno circolare in Area B, dalle 7.30 alle 19.30, nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, aderendo al progetto integrato MoVe-In/Area B. 
Ai veicoli soggetti ai divieti ambientali entrati in vigore a decorrere dall’11 gennaio 2021 è concesso di usufruire della deroga dei 50 giorni di accesso, anche non consecutivi, nel periodo compreso tra la data del primo accesso avvenuto e la data del 30 settembre 2023 (…)

(…) La fine dell’emergenza sanitaria è imminente – spiega l’assessora alla Mobilità Arianna Censi – e l’entrata in vigore delle norme, dopo la proroga del settembre scorso, necessita di una adeguata e preventiva comunicazione…”

Per noi tutto questo significa un ulteriore allungamento del già lentissimo processo di divieti introdotti da Area C, conferma di deroghe come il famigerato MoVe-In/Area B e l’estensione di deroghe ai veicoli soggetti ai divieti ambientali che allontanano sempre più Milano dal resto dell’Europa.  

Una scelta politica dunque inaccettabile, per almeno 3 motivi:

  • per quanto riguarda l’emergenza da Covid è stato dimostrato che esiste un’interazione tra virus ed inquinamento: il particolato è infatti una somma di particelle per la maggior parte cancerogene e possono colpire principalmente l’apparato cardio-circolatorio e sistema respiratorio. Quindi le persone già esposte all’inquinamento si trovano ad avere un apparato indebolito che facilita l’ingresso del virus.
  • con febbraio 2022 si sono esauriti i 35 giorni di superamento dei livelli massimi di polveri sottili concessi annualmente dalla Normativa Europea.
  • ricordiamo infine che Area B è nata perché nel 2018 l’Italia era stata deferita alla Corte Europea per il mancato rispetto dei limiti di qualità dell’aria relativi al Pm10.

Continuare quindi a tenere sospese delle misure volte a contenere le emissioni contrariamente ad ogni evidenza e poi parlare anche di “emergenza sanitaria” è una contraddizione inaccettabile.

A questo punto non resta che rivolgere una domanda al Sindaco Beppe Sala: l’inquinamento non è forse un’emergenza sanitaria a Milano altrettanto seria da combattere? Quale giustificazione dà a questa politica di continuo attendismo su questo fronte?

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