Aria in Regione: manca un piano!

I GENITORI ANTISMOG HANNO VINTO IL RICORSO AL TAR PERCHE’ LA SALUTE DEI CITTADINI LOMBARDI SIA FINALMENTE PROTETTA

Ecco i fatti:
Agosto 2011. Genitori Antismog chiede a Regione Lombardia di verificare lo strumento di pianificazione regionale volto a far rientrare la Regione nei limiti di legge per gli inquinanti dell’aria.
La risposta è un groviglio di delibere non aggiornate né coordinate: tutto fuorché un piano dell’aria, ovvero uno strumento organico di pianificazione, da aggiornare in caso di sua insufficienza, “mirato alla prevenzione  dell’inquinamento atmosferico e alla riduzione delle emissioni a tutela della salute e dell’ambiente”.

Fine 2011. Genitori Antismog propone ricorso al TAR per ottenere l’accertamento dell’inadempimento della Regione agli obblighi di pianificazione e la condanna all’adozione in tempi brevi del piano per l’aria.

4 settembre 2012. Con sentenza 2220/2012 il TAR ha in sostanza accolto la domanda della nostra associazione e rigettato in toto le eccezioni proposte da Regione Lombardia a propria difesa.

In particolare, nella sentenza, il TAR:

  • Riconosce che Genitori Antismog – nonostante Regione Lombardia abbia dato avvio, durante il corso del giudizio, al procedimento di programmazione del cd. PRIA (Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria) –  “ha interesse ad ottenere una pronuncia che sancisca l’obbligo di concludere detto procedimento entro determinati termini mediante un provvedimento espresso” (p. 17).
  • Riconosce che Regione Lombardia ha mancato di adottare il Piano dell’Aria nel termine previsto dalle norme regionali adottate sin dal 2006 (p. 22).
  • Rigetta tutte le eccezioni proposte dalla Regione (p. 23).
  • Riconosce che se “il contenuto concreto del Piano è connotato da elementi di discrezionalità, ciò non può precludere al giudice di accertare la sua attuale mancanza e l’obbligatorietà della sua adozione”(p.23).
  • Sottolinea la mancanza e “la necessità di concludere in tempi brevissimi l’approvazione del detto PRIA, disciplinato da una legge del 2006 ..i cui contenuti sono stati già fissati in un documento del 2009, applicandosi in mancanza misure transitorie elaborate per il quinquennio 2005-2010, ormai scaduto da tempo”(p. 25). Come dire che il TAR, incidentalmente, sottolinea un inadempimento ed un ritardo dell’azione amministrativa, che  risale nel tempo in modo inaccettabile.
  •  Ricorda che l’obbligo di tempestiva adozione dei piani dell’aria è confermato dalla giurisprudenza comunitaria e ..in conclusione..
  • “Accoglie il ricorso e ordina a Regione Lombardia di provvedere entro il termine di 60 giorni all’elaborazione della proposta di PRIA e del Rapporto Ambientale e Sintesi tecnica”.

Un ultimo rilievo. Pur essendo i piani giudiziari penale e amministrativo del tutto difformi e certamente non comparabili, si deve sottolineare l’anomalia, a fronte dell’implicito accertamento di un risalente e corposo inadempimento e ritardo regionale in materia di pianificazione, della richiesta di archiviazione del procedimento penale intentato avverso il governatore della Lombardia con la motivazione che “non sarebbe dato ravvisare quali e quanti efficaci provvedimenti avrebbe potuto adottare …il Presidente della Regione per ridurre il fenomeno del PM10”…

….FORSE IL PIANO DELL’ARIA CHE MANCA DA ANNI ?

l diritto dei cittadini a pretendere l’adozione dei piani dell’aria è stato riconosciuto dalla Corte di Giustizia Europea con la sentenza Janacek (n. 58/2008, 25 luglio 2008).

In base alla normativa europea e nazionale vigente dalla fine degli anni ‘90 gli Stati, e in Italia per delega le Regioni, devono redigere piani per la qualità dell’aria il cui scopo primario è lo sviluppo e l’attuazione di “misure efficaci”, che consentano all’area ove si verificano superamenti dei limiti delle concentrazioni degli inquinanti di rientrare nei limiti di legge “nel più breve tempo possibile”.

Tali piani devono contenere l’analisi dello stato di fatto esistente, dell’impatto delle misure progettate e devono essere sviluppati consentendo la partecipazione del pubblico.

I Genitori Antismog ritengono che una parte prevalente delle responsabilità dell’attuale situazione dell’inquinamento atmosferico in Lombardia debba ricondursi all’inadempimento regionale agli obblighi di pianificazione e implementazione dei piani dell’aria.

Spiega la Commissione Europea che “qualora l’analisi dimostri che non si otterrà il rispetto dei valori limite prescritti, ulteriori misure, ovvero misure aggiuntive rispetto a quelle previste dalla normativa esistente, devono essere adottate al fine di garantire il rispetto dei limiti” che, lo si ricorda, sono stabiliti, in funzione della tutela della salute umana.

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