“CHE AUTO GRANDE CHE HAI!”

“Che auto grande che hai!”

…è per occupare lo spazio pubblico meglio!

Secondo una ricerca condotta dalla ong Transport & Environment (T&E) emerge che le nuove auto immatricolate in Europa sono 1 centimetro più larghe ogni due anni. E la tendenza continuerà…perché?

Se l’auto serve a spostarsi da un punto A ad un punto B, per quale ragione deve essere sempre più grande e potente? Soprattutto in città? Per quale ragione una persona spesso da sola, anche per andare a comprare i giornale, è autorizzata a muovere un mezzo di 6 metri che pesa delle tonnellate? Così invece di creare modelli più piccoli adatti alle città ecco che si aumentano peso e cubature. Per non parlare del fatto che queste auto sono sempre più sicure al loro interno e sempre più pericolose per chi sta fuori.

Le città non hanno più spazio e le auto sono così tante che inevitabilmente vanno ad occupare ogni angolo libero, in seconda e terza fila, sui parterre alberati, davanti ai passi carrai. Che bisogno c’è quindi di aumentare le dimensioni delle auto quando il loro utilizzo, che è spostare le persone, rimane lo stesso?

“A meno che i legislatori non intervengano in molti Paesi, questa tendenza è destinata ad aumentare”, afferma T&E, perché “attualmente la legge consente alle nuove auto di essere larghe come i camion”. Già ora “circa la metà delle auto nuove vendute sono troppo larghe per lo spazio minimo di parcheggio su strada”.

Se questa è la situazione in Europa, non parliamo poi dell’Italia, le cui città hanno un assetto urbanistico antico, con strade strette e certamente non pensate per far transitare questi giganti di lamiere. E come scriviamo da anni, per ogni auto che si trova sulla strada si toglie spazio alle persone.

Le case automobilistiche fanno quindi il bello e il cattivo tempo sulle dimensioni delle auto, i legislatori non intervengono e i sindaci si trovano a dover gestire un problema che non può essere solo sulle loro spalle.

Certamente i sindaci possono adottare il modello della città 30, che è un ottimo strumento urbanistico che può portare più sicurezza sulle strade e scoraggiare l’uso dell’auto incentivando la mobilità sostenibile e creando ambienti urbani più vivibili, ma i legislatori devono fare la loro parte per mettere un limite alle dimensioni delle auto e spingere verso una cultura diversa.

Basta con questo modello di città a misura di automobili. E basta con il ricatto dei “posti di lavoro”. L’industria si può convertire, se si fa una pianificazione seria e a lungo termine. Dobbiamo riprenderci gli spazi urbani, tornare a camminare, godere della bellezza che le nostre città italiane sanno offrire, invece di avere strade intasate di veicoli e l’aria soffocata dai gas di scarico.

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