Città 30 km/h e velocità massima. Cosa dice il Codice della Strada

Città 30 km/h: cosa dicono il Codice della Strada e il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale su velocità massima e sicurezza.

La Città 30 km/h è uno strumento complesso, che ha lo scopo primario di riportare le nostre città ad essere a misura di persona e non di auto. Ciò avviene mettendo in campo diversi interventi, che comprendono, ma non si limitano, alla riduzione della velocità per le auto a 30 km/h.

Tuttavia, tale complessità viene da più parti semplificata da chi crede che il limite di velocità a 30 km/h venga esteso in modo indiscriminato in tutta la città. Obiezione a cui è facile rispondere rivolgendosi semplicemente al Codice della Strada.

Pubblichiamo quindi il testo redatto da Andrea Colombo (Comune di Bologna), Matteo Dondè (urbanista), Alfredo Drufuca (Polinomia), Paolo Gandolfi (Comune di Reggio Emilia), scritto con l’intenzione di fare chiarezza sulla città 30 km/h e dare una corretta informazione ai cittadini.

Cosa dice il Codice della Strada a proposito di velocità massima e sicurezza?

  • il comma 1 dell’art.142 del Codice della Strada  così recita: “Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana la velocità massima non può superare i 130 km/h per le autostrade, i 110 km/h per le strade extraurbane principali, i 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, ed i 50 km/h per le strade nei centri abitati, con la possibilità di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano”.  Il Codice parla dunque chiaramente di un limite massimo: quello che non si può fare è innalzare tale limite;
  • il comma 2 del medesimo articolo prevede esplicitamente e dunque consente di modificare i limiti massimi, soltanto in riduzione (“Entro i limiti massimi suddetti”), “…in determinate strade e tratti di strada quando l’applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione di limiti diversi…”, cioè sempre per motivi legati alla sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana, che sono esattamente i motivi che giustificano l’adozione della Città 30, tenuto conto che ormai innumerevoli studi scientifici hanno dimostrato che l’incidentalità in ambito urbano è fortemente dipendente dalla velocità e che le probabilità di sopravvivenza delle persone, in particolare degli utenti vulnerabili della strada, sono ben diverse in caso di impatto a 30 oppure a 50 km/h;

Cosa prevede il Codice della strada sull’applicazione del limite di velocità massima di 30 km/h in città?

  • nessun progetto di Città 30 comporta l’abbassamento indiscriminato del limite di velocità massima sull’intera rete viaria, dato che vengono normalmente escluse le tratte di viabilità principale e/o per le quali il rischio dovuto alla maggior velocità è meno rilevante, ad esempio per l’assenza significativa di pedoni, ciclisti, bambini, anziani, disabili.
    La Città 30 è cioè un dispositivo effettivamente rivolto a “…determinate strade o tratti di strada”, da individuare anche in ambiti estesi e diffusi nel tessuto urbano considerando quanto riportato al punto successivo (tipicamente in ambito urbano si tratta delle strade classificate di quartiere, interzonali e locali);

Coerenza tra il Codice della Strada e il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 in merito alla velocità massima di 30 km/h

  • questa impostazione è del tutto coerente con quanto ha espressamente previsto il nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030, approvato dal CIPESS su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: “(…) si possono sintetizzare i seguenti principi cardine di questo approccio: dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni, la velocità dovrebbe essere limitata a 30 km/h” (pag. 22); “In ambito urbano, in particolare, si propone, a valle di una revisione della gerarchizzazione delle strade, una chiara individuazione della viabilità a 50 km/h e delle zone a 30 km/h” (pag. 79)

Alla luce di tali considerazioni invitiamo, insieme ai redattori del presente documento, tutte le amministrazioni, i tecnici e quanti altri soggetti coinvolti a proseguire nella progettazione e realizzazione della Città 30, strumento fondamentale e irrinunciabile per riportare le nostre città a un funzionamento civile e rispettoso della vita dei propri cittadini, a partire dai più fragili, come visto non solo pienamente conforme dal punto di vista legale al Codice della Strada ma, nei termini sopra descritti, anche attuativo delle previsioni del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale 2030 a cui gli enti proprietari e gestori delle strade sono tenuti a dare applicazione.

Il presente documento è stato redatto da Andrea Colombo (Comune di Bologna), Matteo Dondè (urbanista), Alfredo Drufuca (Polinomia), Paolo Gandolfi (Comune di Reggio Emilia) e può essere liberamente sottoscritto da parte di tutti i soggetti che intendano condividerlo e diffonderlo.

I Genitori Antismog sottoscrivono tale documento.

Per approfondimenti sulla città 30 km/h leggi qui

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