FAQ

01. IN CONDOMINIO

01.01. Procedure

01.02. Normativa

01.03. Forniture

02. SISTEMI “ATTIVI” (IMPIANTI E CONTROLLO)

02.01. Schema impiantistico

02.02. Generatori di calore

02.03. Distribuzione

02.04. Emissione

02.05. Termoregolazione

02.06. Contabilizzazione

03. SISTEMI “PASSIVI” (INVOLUCRO EDILIZIO)

03.01. Sistemi edilizi

04. CERTIFICAZIONE ENERGETICA

04.01. Generale

04.02. Detrazioni fiscali

Nota: le F.A.Q. sono state elaborate a seguito di un attento esame della normativa cogente e delle tecnologie disponibili con la collaborazione di esperti. Esse, pur rappresentando la valutazione dell’Associazione GAS, non possono e non intendono sostituirsi al Legislatore nell’interpretazione delle leggi e neppure alle analisi compiute su casi specifici o alle considerazioni sulla materia di tecnici e professionisti.

 

01. IN CONDOMINIO

01.01. Procedure

FAQ 01.01.01. Quali procedure occorre seguire affinché il Condominio approvi l’installazione di sistemi per la contabilizzazione separata dei consumi per il riscaldamento invernale?

Per le innovazioni relative all’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore e per il conseguente riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato, l’assemblea di condominio decide a maggioranza, in deroga agli articoli 1120 e 1136 del codice civile. Pertanto, in un’assemblea condominiale in seconda convocazione – regolarmente convocata solo con almeno 1/3 delle quote di proprietà, rappresentate da almeno 1/3 dei partecipanti al condominio – si può deliberare la contabilizzazione del calore con il voto della metà più uno dei presenti all’assemblea. Resta anche il vincolo del voto favorevole di almeno 1/3 delle quote di proprietà del condominio, necessario per qualsiasi delibera condominiale.

01.02. Normativa

FAQ 01.02.01. Per gli edifici in condominio lo spazio per i parcheggi delle biciclette è obbligatorio?

L’art. 6, comma 1, della Legge della Regione Lombardia n. 38/1992 impegna i Comuni a inserire nei regolamenti edilizi da essi approvati norme per la realizzazione di appositi spazi comuni da destinare al deposito delle bici, sia all’interno degli edifici residenziali, sia di quelli destinati ad attività terziarie. Va notato che purtroppo, almeno fino ad ora, la stragrande maggioranza dei Comuni ha disatteso questa norma, quindi occorrerebbe fare pressione sui comuni lombardi affinché provvedano a sanare questa grave lacuna.

Nella seduta del 20 marzo 1995 veniva approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Milano un emendamento al Regolamento comunale di igiene che inseriva, all’art. 3.5.2, la seguente norma: “In tutti i cortili esistenti o di nuova edificazione, deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile”.

FAQ 01.02.02. E’ obbligatorio, negli edifici in condominio, installare sistemi di contabilizzazione separata del calore e sistemi di termoregolazione?

La Legge Regionale della Lombardia n. 3 del 21 febbraio 2011 obbliga all’installazione di sistemi per la termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione separata del calore. L’obbligo è previsto per tutti gli impianti di riscaldamento al servizio di più unità immobiliari (tipicamente in condominio), anche se già esistenti, a far data dal 1° agosto 2012 per le caldaie di maggiore potenza e vetustà e dall’inizio di ciascuna stagione termica dei due anni successivi alla scadenza del 1° agosto 2012, per le caldaie di potenza e vetustà progressivamente inferiore.

01.03. Forniture

FAQ 01.03.01. Cos’è e un “Contratto Servizio Energia” di gestione del calore?

ll Contratto Servizio Energia viene introdotto con il D.P.R. 412/93. Ai sensi dell’ art. 1 lettera p) dello stesso Decreto per Contratto Servizio Energia si intende: “l’atto contrattuale che disciplina l’erogazione dei beni e dei servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici nel rispetto delle vigenti leggi in materia di uso razionale dell’energia, di sicurezza e salvaguardia dell’ambiente, provvedendo comunque al miglioramento del processo di trasformazione dell’energia”. Successivamente, con la circolare n°273/E del 23/11/98, il Ministero delle Finanze ha stabilito che ai Contratti Servizio Energia venga applicata l’IVA al 10%, e non quella ordinaria del 20%, a condizione che vengano rispettati i requisiti minimi obbligatori descritti nella circolare stessa.

FAQ 01.03.02. Come funziona un “Contratto Servizio Energia” di gestione del calore?

L’approvvigionamento del combustibile e la manutenzione dell’impianto di riscaldamento centralizzato vengono affidati a una società fornitrice esterna, la quale, anzichè far pagare il combustibile utilizzato in relazione al consumo effettivo, garantisce contrattualmente, a un prezzo predeterminato, l’erogazione negli appartamenti della quantità di calore necessaria a mantenere la temperatura interna entro i valori di norma richiesti (tra i 20°C e i 22°C). In altre parole, si assume un rischio d’impresa: se l’inverno è particolarmente freddo potrà perderci, se invece è caldo, ci guadagnerà. L’eventuale incremento dei costi del combustibile invece non è incluso nel rischio: se supera una determinata percentuale viene conteggiato in aumento (o più raramente, in diminuzione) sul forfait fisso annuale. Si ritiene in questo modo che sia interesse delle imprese di gestione del calore mantenere al massimo di efficienza gli impianti per risparmiare sul combustibile.

02. SISTEMI “ATTIVI” (IMPIANTI E CONTROLLO)

02.01. Schema impiantistico

FAQ 02.01.01. Cosa significa: “impianto centralizzato di produzione del calore”?

Per impianto centralizzato di produzione del calore si intende un sistema utilizzato per riscaldare gli ambienti abitativi che compongono l’edificio o l’insieme di edifici. La caratteristica di un impianto di riscaldamento centralizzato è di generare il calore in un luogo (centrale termica) e trasferirlo ad altre zone attraverso reti di distribuzione e punti di emissione. Di norma per generare calore si brucia combustibile fossile (gas o gasolio) in una o più caldaie, il calore viene usato per riscaldare acqua che viene convogliata, attraverso opportuni condotti, verso i punti di emissione collocati nei locali di destinazione.

FAQ 02.01.02. Cosa significa: “impianto autonomo”?

Per impianto autonomo di produzione del calore si intende un sistema utilizzato per riscaldare gli ambienti abitativi di un singolo utente-proprietario. Il generatore di calore (di norma una caldaia a gas) si trova all’interno o in adiacenza degli ambienti da riscaldare. La distribuzione del calore può avvenire attraverso sistemi monocircuito, a due circuiti o multicircuito con separatori idraulici e valvole termostatiche. Spesso un impianto autonomo è “combinato” e altrettanto spesso impianti centralizzati di riscaldamento si accompagnano a sistemi autonomi di produzione di acqua calda sanitaria (ACS) con funzionamento a gas (scaldabagno) o elettrico (boiler).

FAQ 02.01.03. Come e chi esegue i controlli e la manutenzione di un “impianto autonomo”?

Gli interventi di manutenzione e i controlli periodici sull’impianto autonomo di riscaldamento e di produzione di acqua calda (scaldabagno) sono a cura e a spese degli utenti, i quali devono incaricare tecnici e ditte iscritte alla Camera di Commercio Industria ed Artigianato, abilitati all’installazione e alla manutenzione degli impianti. I controlli periodici comprendono la pulizia e il controllo della caldaia (ogni anno) e l’analisi dei fumi (ogni due anni). Gli interventi di manutenzione comprendono la riparazione con eventuale sostituzione di componenti dell’apparecchio e dell’impianto (per esempio: valvole, corpi scaldanti, schede elettroniche, pompa). L’assegnatario deve farsi rilasciare dichiarazione attestante l’esecuzione dei lavori, che devono essere riportati nel libretto d’impianto. In Responsabile dell’impianto ha l’obbligo di richiedere e conservare il libretto di impianto sul quale dovranno essere trascritti i dati relativi alle manutenzioni e ai controlli eseguiti.

FAQ 02.01.04. È più efficente un impianto centralizzato o un impianto autonomo?

In linea teorica gli impianti che centralizzano la produzione di calore offono la possibilità di massimizzare i rendimenti (minori consumi di combustibile pro-capite, emissione conteuta di fumi, maggiore possibilità di controllo, alta efficienza, oneri di manutenzione inferiori), tuttavia tale potenzialità risulta vana se al sistema di generazione de calore non vengono associati dispositivi di contabilizzazione separata. Gli impianti autonomi infatti all’atto pratico raggiungono rendimenti più elevati perchè i consumi vengono gestiti in relazione all’effettiva necessità.

FAQ 02.01.05. Cosa significa: “impianto combinato”?

Si tratta di un impianto il cui generatore di calore produce energia termica sia per il riscaldamento che per l’acqua calda sanitaria (ACS)

FAQ 02.01.06. È possibile rendersi autonomi rispetto ad un impianto centralizzato esistente?

Il distacco deve ritenersi vietato qualora incida negativamente sulla destinazione obiettiva della cosa comune, ovvero determini “uno squilibrio termico che può essere eliminato solo con un aggravio delle spese di esercizio e conservazione per i condomini che continuano a servirsi dell’impianto centralizzato” (Cass. N. 4023 del 1996). Il distacco è invece consentito quando è autorizzato da una norma del regolamento di condominio o dall’unanimità dei partecipanti alla comunione oppure quando “il condomino interessato provi che da questo deriverà un’effettiva proporzionale riduzione delle spese di esercizio e non si verificherà uno squilibrio in pregiudizio del regolare funzionamento dell’impianto centrale” (Cass. N. 1597 del 1995).

02.02. Generatori di calore

FAQ 02.02.01. Come si produce il calore?

Un generatore di calore è un’apparecchiatura che trasforma l’energia di un combustibile in calore e lo rende disponibile all’interno di un circuito contenente un vettore fluido o ariforme (es. acqua o aria) che ha la funzione di distribuire il calore negli ambienti ed eventualmente nell’acqua dell’impianto sanitario. La produzione del calore presuppone un sistema di alimentazione del combustibile, a partire dalla rete di distribuzione del gas metano e dal sebatoio di gasolio o GPL (gas propano liquido), la combusione operata dai bruciatori e necessaria per lo scambio termico verso il vettore fluido, e la contemporanea produzione dei fumi di combustione che, tramite una canna fumaria, vengono liberati in atmosfera.

02.03. Distribuzione

FAQ 02.03.01. Come avviene la distribuzione del calore di un impianto centalizzato?

Il fluido vettore (acqua), che riceve energia termica dal generatore di calore (caldaia), circola all’interno di una rete di distribuzione. La circolazione viene attivata da una o più pompe che, a seconda dei casi, mantengono in pressione costantemente la rete oppure regolano la pressione in funzione della necessità entrando in funzione assieme alla caldaia quando richiesto.

FAQ 02.03.02. Cosa si intende per “condotti centrali”?

Si intendono per “condotti centrali” i sistemi di distribuzione orizzontale che hanno un unico punto di ingresso per ogni piano (appartamento o zona) e che successivamente, tramite collettori, si diramano verso i punti di emissione.

FAQ 02.03.02. Cosa si intende per “condotti paralleli”?

Si intendono per “condotti paralleli” i sistemi che distribuiscono i punti di mandata al piano di produzione del calore, in condotti (colonne o montanti verticali) che alimentano in colonna i punti di emissione.

 

02.04. Emissione

FAQ 02.04.01. Che differenza c’è tra termosifone, calorifero e radiatore?

I tre termini indicano comunemente il medesimo apparecchio. Si tratta dei dispositivi terminali dell’impianto di riscaldamento e servono a diffondere il calore all’interno degli ambienti. I caloriferi sono di norma costituiti da elementi modulari affiancati in serie. I moduli possono essere in acciaio, ghisa o alluminio. Il rendimento del calorifero dipende dal materiale, dalla dimensione e dal numero dei moduli. Curiosamente sia il termine termosifone che il termine rediatore indicano modalità di funzionamento che il dispositivo (termosifone) non impiega. Il termine termosifone infatti descrive un fenomeno fisico per cui in un circuito idraulico si instaura una circolazione convettiva a causa della sola differenza di densità tra volumi di fluido a temperature diverse, mentre il termine radiatore indica il fenomeno fisico di trasmissione dell’energia per radiazione termica ovvero in ragione della radiazione elettromagnetica emessa dalla superficie di un oggetto determinata dalla temperatura. In realità la propagazione del calore all’interno degli ambienti, con un termosifone avviene principalmente per convenzione: l’aria a contatto con il termosifone aumenta di temperatura e, diminuendo di densità, si espande. Di conseguenza comincia a salire verso l’alto, spingendo l’aria più fredda e densa verso il basso, generando moti “convettivi” dell’aria. Per attivare i moti convettivi è necessario che la temperatura dell’acqua in circolazione nei termosifoni sia molto più alta della temperatura dell’aria in ambiente che infatti è compresa tra i 60°C e i 75°C.

FAQ 02.04.02. Che differenza c’è tra la vecchia e la nuova tecnologia per il riscaldamento “a pannelli”?

I “pannelli” di vecchia generazione sfruttano il principio fisico della trasmissione del calore per convezione, esattamerte come i termosifoni. Si tratta di un tubo metallico disposto a formare una o due spire, annegato nel massetto di pavimento, in cui l’acqua circola a temperature comprese tra i 60°C e i 75°C. I pannelli di ultima generazione sfruttano il principio fisico dell’irraggiamento. Si tratta di una fitta serpentina di tubi realizzati in materiale plastico, disposti in modo da ricoprire l’estensione più ampia possibile della superficie dei locali (pavimento, pareti, plafoni), in cui l’acqua circola a temperatura relativamente bassa. Maggiore è la percentuale delle superfici irraggianti minore è la differenza tra la temperatura dell’acqua in circolazione e la temperatura di progetto negli ambienti. Mentre nel primo caso l’elemento caldo percepibile al contatto e i gradienti di temperatura connnessi al movimento dell’aria, tipici dei sistemi di riscaldamento che funzionano per convezione, possono generare sensazione di discomfort, nel secondo le superfici radianti non sono percepibilili come calde e il sistema non genera fastidioni movimenti d’aria e gradienti di temparatura.

FAQ 02.04.03. In presenza di un impianto “a pannelli” di vecchia generazione è possibile regolare la temperatura dei locali?

Il linea teorica (tenuto conto dei problemi di accessibilità dell’impianto e di vetustà delle linee) è possibile intercettare le tubazioni di mandata per installare sistemi di termoregolazione. Va detto però che tale operazione ha significato per risolvere problemi di sovradimensionamento dell’impianto (temperature eccessive), ma è inutile se il problema è di sottodimensionamento perché, di norma, il circuito installato esprime il massimo della potenza.

 

02.05. Termoregolazione

FAQ 02.05.01. Cosa si intende per termoregolazione?

Per termoregolazione si intende un complesso di operazioni con le quali si configurano e si mantengono determinate condizioni di comfort climatico negli ambienti, controllando la temperatura ambiente. Attraverso il sistema di regolazione si può controllare il funzionamento dell’impianto in consegenza e in relazione a variazioni di temperatura interna o esterna all’ambiente. Il controllo della temperatura all’interno degli ambienti avviene per mezzo di dispositivi e sistemi che regolano il il funzionamento della caldaia e la circolazione del vettore termico all’interno della rete di distribuzione. Tali sistemi, costituiti essenzialmente da rilevatori e attuatori (un termometro rileva le temperature e trasmette il dato ad un dispositivo che agisce sull’impianto di riscaldamento regolandolo di conseguenza) possono essere più o meno raffinati in funzione del numero e della posizione dei rilevatori e al grado di automazione e di interazione reciproca, in relazione al livello di automazione e di controllo degli attuatori e alla modalità di interfaccia con l’utente.

FAQ 02.05.02 Come viene controllata la temperatura interna degli appartamenti di un condominio con impianto centralizzato?

Il sistema di regolazione più semplice e diffuso è finalizzato a garantire all’impianto una temperatura del fluido di mandata costante. Il valore viene impostato manualmente attraverso una valvola termostatica, collegata direttamente al collettore pricipale (peculiarità che ha agevolato la loro grande diffusione nel passato) che viene tarata su una “temperatura di progetto” (la temperatura necessaria nel giorno più freddo dell’inverno). Un termostato, collocato in posizione sfavorita (si individuano i punti più freddi), rileva la temperatura ambiente confrontandola con quella impostata (non superiore a 20°C, temperatura massima stabilita nel DPR 412 del 93 per gli edifici civili). Se la temperatura in ambiente supera quella impostata l’attuatore spegne la pompa di circolazione del fluido vettore e chiude il cicuito.

FAQ 02.05.03. A cosa servono le valvole termostatiche e come funzionano?

La valvola termostatica permette la regolazione della temperatura ambiente (locale per locale) agendo direttamente sul termosifone su cui è installata. Quando l’ambiente ha raggiunto la temperatura programmata (in genere una ghiera di selezione), la valvola raffredda il termosifone, interrompendo il flusso di acqua calda verso il termosifone medesimo, e lo riscalda di nuovo quando necessario riaprendo il flusso. Questo dispositivo contribuisce a diminuire la quantità di acqua in circolazione in rete, riducendo l’attività della caldaia con conseguente risparmio di energia. Per regolare le variazioni di pressione dovute all’apertura e alla chiusura delle valvole termostatiche ed evitare conseguenti sibili e rumori che si manifestano in alcuni casi, è consigliabile l’installazione in centrale termica, sulla rete di distribuzione, di una pompa a pressione variabile o, in alternativa, per gli impianti più piccoli, una valvola di sovrapressione.

 

02.06. Contabilizzazione

FAQ 02.06.01. Con che criterio avviene normalmente la contabilizzazione dei consumi di un impianto di riscaldamento centralizzato?

Nell’impossibilità di rilevare il consumo dei singoli condomini la contabilizzazione dei consumi avviene con criterio millesimale.

FAQ 02.06.02. Cosa si intende per contabilizzazione separata del calore?

La contabilizzazione del calore consiste in un sistema tecnologico che nei condomini con impianto di riscaldamento centralizzato permette di suddividere le spese in proporzione a quanto ciascuno consuma. Il sistema di contabilizzazione deve essere necessariamente accompagnato da un sistema di regolazione e controllo indipendente delle temperature di ogni unità immobiliare.

FAQ 02.06.03. Come si fa a contabilizzare i consumi di un impianto centralizzato in modo separato?

Premesso che l’obiettivo della contabilizzazione separata è di ridurre i consumi (e quindi le emissioni in atmosfera di gas combusti) permettendo a ciascun condomino di gestire in modo autonomo il proprio livello di confort (e pagare in proporzione), è possibile imprementare alcuni sistemi di contabilizzazione del calore senza intervenire con onerosi lavori di ristrutturazione. Si tratta di integrare l’impianto con dispoditivi in grado di rilevare la quantità di calore consumata in ogni appartamento e che permettono all’utente di impostare la temperatura ambiente desiderata. Il mercato offre una varietà di apparecchiature e di soluzioni dedicate a questo scopo indicate sia per stabili di recente costruzione, con impianti a distribuzione a condotti centrali (orizzontale), che per stabili, meno recenti, a condotti verticali (colonne verticali).

 

03. SISTEMI “PASSIVI” (INVOLUCRO EDILIZIO)

03.01. Sistemi edilizi

FAQ 03.01.01. Cosa si intende per involucro edilizio?

Il termine “involucro edilizio” rappresenta la superficie limite che separa l’ambiente interno di un edificio a quello esterno. Il primo è caratterizzato da condizioni climatico-ambientali stabili, il secondo da condizioni naturalmente varibili.

FAQ 03.01.02. Cosa si intende per prestazioni dell’involucro edilizio?

I sistemi tecnici che costituiscono l’involucro edilizio (chiusure di perimentro, serramenti, copertura, pavimenti) devono possodere requisiti tali da garantire le condizioni di comfort termico e igrometrico degli spazi confinati e il contenimento dei consumi energetici secondo aspettative determinate ovvero socondo specifici livelli di qualità.

FAQ 03.01.03. Cosa si intende per prestazione energetica dell’involucro edilizio?

Le dispersioni termiche dipendono dalla differenza di temperatura tra la faccia interna e quella esterna dell’involucro edilizio e dalla resistenza termica dei materiali (e dei sistemi tecnici) che lo compongono. L’efficenza energetica dell’intero organismo edilizio dipende anche dalla capacità posseduta dalle componenti tecniche dell’involucro che lo circoscrive di contrastare i flussi e le dispersioni di energia ovvero appunto dalla prestazione energetica che l’involucro è in grado di offrire.

FAQ 03.01.04. Cos’è la resistenza termica?

I materiali componenti l’involucro edilizio offrono una resistenza al passaggio del calore che varia in modo direttamente proporzionale allo spessore del materiale e in modo inversamente proporzionale alla sua conduttività (o conducibilità termica). La resistenza termica (R) (m²•K/W) è data dalla somma delle differenti resistenze che il flusso di calore incontra lungo il percorso dall’elemento più caldo a quello più freddo dell’elemento di involucro.

FAQ 03.01.05. Cos’è la conduttività termica?

La conduttività o conducibilità termica (λ) (W/(m•K)) è una caratteristica intrinseca propria di un materiale e indica il flusso di calore che, in condizioni stazionarie, passa attraverso uno strato unitario di materiale in presenza di una differenza unitaria di temperatura tra le due facce opposte. La conduttività dipende dalla densità e dal contenuto igrometrico del materiale.

FAQ 03.01.06. Cos’è la trasmittanza termica?

La trasmittanza termica o coefficiente globale di trasmissione del calore interno-esterno (U) (W/m²•K), definisce il flusso di calore che da un ambiente interno passa all’esterno attraverso l’involucro per unità di superficie in presenza di una differenza unitaria di temperatura tra le due facce opposte. La trasmittanza termica rappresenta la “facilità” con la quale l’involucro edilizio trasmettere il calore. È l’inverso della resistenza termica.

FAQ 03.01.08. Cosa si intende per inerzia termica dell’involucro?

Con la locuzione “inerzia termica” si indica l’effetto combinato dell’accumulo termico e della resistenza termica dell’involucro. L’inerzia termica è legata sia alla capacità di accumulo del calore, propozionale alla massa frontale, che alla conduttività dei materiali. L’inerzia termica agisce sia con un effetto di smorzamento dell’ampiezza dell’onda termica a cui è sottoposta la superficie esterna dell’involucro edilizio (variazioni climatiche, di temperatura e di irraggiamento) che con lo sfasamento nel tempo della stessa ovvero con il ritardo di tempo intercorrente tra l’impatto dell’onda termica sulla superficie esterna dell’involucro e il suo manifestarsi, con intensità smorzata, sulla faccia interna dell’involucro medesimo interagendo con le condizioni ambientali interne.

FAQ 03.01.07. Come si realizza l’isolamento termico dell’involucro?

Isolare termicamente un edificio significa costituire una barriera in grado di contrastare i flussi di energia (calore) che attraversano l’involucro. Tale barriera si realizza disponendo sulle superfici di involucro strati di materiale caratterizzati da elevata resistenza termica con spessori determinati dalla prestazione termica desiderata o richiesta. Per materiali isolanti si intendono i materiali che possiedono un coefficiente di conduttività (λ) minore di 0,1 W/(m•K).

 

04. CERTIFICAZIONE ENERGETICA

04.01. Generale

FAQ 04.01.01 Che cos’è la certificazione energetica degli edifici?

La certificazione energetica degli edifici, è una procedura che consente, attraverso una metodologia di calcolo standardizzata, di classificare un edificio in base alle caratteristiche energetiche che lo contraddistinguono. Sulla base degli esiti del calcolo, ad ogni edificio viene assegnata una classe energetica (da A+ a G), così da consentire agli utenti finali di effettuare un semplice e rapido confronto con le caratteristiche energetiche di altri edifici certificati. Un edificio certificato consente all’utente di compiere una scelta “più consapevole” al momento dell’acquisto-affitto di un edificio.

04.02. Detrazioni fiscali

FAQ 04.01.02 Fino a quando è possibile utilizzare l’attestato di certificazione energetica per usufruire delle detrazioni IRPEF?

Dal 1 settembre 2007, per accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura è necessario l’attestato di certificazione energetica (ACE) dell’edificio o dell’unità immobiliare interessata. Pertanto, per accedere alle detrazioni IRPEF previste dalla finanziaria 2007, occorre dotarsi di ACE.

FAQ 04.01.03 Cosa devo fare per richiedere le detrazioni IRPEF del 55% a seguito di interventi volti al risparmio energetico?

Per poter usufruire della detrazione IRPEF del 55% per spese sostenute per interventi volti al risparmio energetico degli edifici è necessario, in Regione Lombardia, dotarsi di attestato di certificazione energetica secondo le modalità previste dalla DGR VIII/8745 (punto 9.2, lettera c). Possono beneficiare della detrazione fiscale tutti i contribuenti, persone fisiche, professionisti, imprese e società. Gli interventi per i quali è possibile richiedere la detrazione, così come disposto dal D.M. 7 aprile 2008, riguardano:

• opere di riqualificazione globale su edifici esistenti che conseguono un indice di prestazione energetica inferiore al 20% rispetto ai valori previsti dal decreto;

• interventi sulle strutture opache;

• installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria;

• interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione;

• interventi di sostituzione di finestre comprensive di infissi.

Potranno essere detratti anche i costi sostenuti per le parcelle professionali.

Tutti gli interventi sopra riportati devono rispettare requisiti fissati dal DECRETO 19 febbraio 2007 coordinato con il D.M. 7 aprile 2008 e dal DECRETO 11 marzo 2008.

Gli interessati, dopo aver incaricato un professionista che presenta al cliente una serie di proposte operative per ridurre le dispersioni termiche corredate da adeguata documentazione, devono successivamente, a fine lavori, incaricare un professionista abilitato alla certificazione energetica così da dotarsi di attestato di certificazione energetica. Il cliente realizza gli interventi, paga i professionisti e l’impresa esecutrice dei lavori e conserva tutte le fatture per eventuali controlli fiscali.

Per maggiori informazioni circa gli adempimenti da osservare per fruire delle detrazioni, si consiglia di consultare il punto 4 della circolare del 31/05/2007 dell’Agenzia delle Entrate.

Per ulteriori approfondimenti e per conoscere i documenti da inviare all’ENEA si rimanda al sito internet http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/decreti.htm.

FAQ 04.01.04 Per accedere agli incentivi previsti dalla finanziaria 2008 (detrazioni IRPEF 55%), nel caso di semplice sostituzione degli infissi, installazione di pannelli solari o nel caso di sostituzione di generatore di calore con caldaia a condensazione, è necessario dotarsi di ACE secondo le modalità previste in Regione Lombardia?

Anche in Regione Lombardia nel caso di semplice sostituzione di infissi, installazione di pannelli solari e nel caso di sostituzione di generatore di calore con caldaia a condensazione, ai fini della richiesta di detrazioni IRPEF 55% non è necessario produrre l’ACE. Nella Circolare n. 16381 del 27 dicembre 2007 viene specificato che la necessità di dotazione della certificazione energetica per usufruire delle detrazioni fiscali previste dallo Stato, non può essere imputata a Regione Lombardia. Ai fini dell’accesso alle detrazioni IRPEF 55%, l’ACE dovrà quindi essere prodotto per gli edifici (o porzioni di edifici) per i quali l’ente competente in materia (ENEA) richiederà di dotarsi di valutazione delle prestazioni energetiche dell‘edificio.

Si ricorda che indipendentemente dalla richiesta di accesso a detrazioni o incentivi, nei casi di sostituzione di generatore di calore con potenza superiore ai 100kW, in Regione Lombardia è fatto obbligo di produrre l‘ACE (punto 6.1 della DGR 8745).

FAQ 04.01.05 Per accedere alle detrazioni IRPEF del 55%, la finanziaria 2008, per alcune tipologie d’intervento richiede di allegare alla richiesta da presentare all’ENEA l’attestato di qualificazione o di certificazione energetica. Se l’edificio è sito in Regione Lombardia, quale dei due documenti è obbligatorio predisporre per l’ENEA?

Salvo i casi previsti alla FAQ 04.01.04, è obbligatorio produrre l’attestato di certificazione energetica redatto secondo le modalità previste dalla DGR VIII/8745. Così come ribadito nella Circolare n. 16381 del 27 dicembre 2007 “Poiché l’art. 5 del decreto ministeriale 19.2.2007, attuativo della legge 296/2006 (finanziaria 2007), prevede che l’attestato di certificazione energetica degli edifici sia prodotto utilizzando le procedure e le metodologie approvate dalle Regioni e solo in mancanza di quest’ultime sia sostituito dall’attestato di qualificazione. Ne deriva che le domande di detrazione relative ad immobili situati in Lombardia devono essere corredate da certificazione energetica, in quanto vigente una procedura e una metodologia per certificare il fabbisogno energetico degli edifici”.

In merito alla documentazione da predisporre fini dalle compilazione delle pratiche per l’ENEA si rimanda al sito internet http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/decreti.htm.