SE UN GIORNO UNA MAMMA COL PASSEGGINO…PASSA IL NATALE A MILANO

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Se una mamma col passeggino passa il Natale a Milano, finisce per ritrovarsi tra l’incudine e il martello. Bella la città con tutte le sue luminarie, belli i negozi di centro e periferie con luci e addobbi. Ancora più bella la prospettiva di avere finalmente un po’ di tempo per sé e la sua famiglia da trascorrere a spasso, al ristorante o semplicemente fuori casa e fuori ufficio…

Ma in tutto questo fervore e in questa trepidante attesa ecco che una nota stonata smorza gli entusiasmi e mette un freno al suo rombante passeggino: che aria tira in questi giorni?

Pessima, infima, terribile. La soglia di 35 giorni l’anno di polveri sottili oltre i limiti è stata già superata da un pezzo, l’indice di Arpa segnala da giorni una qualità dell’aria “molto scarsa”, il gradino più basso della sua scala. A dare il meglio sono i PM 2.5, le più piccole e insidiose particelle di pulviscolo che insieme alle basse temperature raggiungono i polmoni in un batter d’occhio. E quelli dei bimbi ancora più facilmente. Basta poi mettere il naso fuori casa per sentirsi pungere le narici: non è un agrifoglio di Natale piombato per caso sul balcone…è biossido di azoto, a tonnellate. Protagonista indiscusso di queste dolci settimane di avvento.

E allora ecco il dilemma: cosa fare? Uscire e godersi il meritato riposo, l’atmosfera natalizia, comprare gli ultimi regali? Portare il rombante passeggino a fendere la coltre di smog o lasciarlo, di nuovo, come spesso accaduto in questa epoca Covid, a casa nella sua dimensione (forse solo illusoriamente) più rassicurante? 

Buon Natale care mamme col passeggino e buona aria nuova!

Beatrice Barachetti

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