SUV: IL CORAGGIO DI PARIGI

5 febbraio 2024

Fa ancora molto freddo ma vi chiediamo uno sforzo di immaginazione: immaginate sia estate e vogliate passare la giornata in spiaggia. La spiaggia è libera e per questo vi portate dietro il vostro ombrellone. Fa un caldo terribile e non vedete l’ora di di aprirlo per godervi un po’ di ombra
Quando arrivate in spiaggia però trovate una persona che da sola tiene cinque ombrelloni aperti, per avere ancora più ombra. Oppure ha steso cinque asciugamani tutti per lui.
Come reagireste?
Sicuramente male, perché vi rendereste conto subito che questa persona si è appropriata di spazio anche vostro e sicuramente pensereste: che diritto ha di farlo?

Ecco cosa succede tutti i giorni nelle nostre città, senza però che ce ne rendiamo conto: le auto occupano lo spazio pubblico e qualsiasi persona da sola può spostarsi e parcheggiare con auto sempre più grandi, occupando lo spazio come quei cinque ombrelloni sulla spiaggia.

Perché non ce ne accorgiamo? Perché decenni di bombardamento culturale ci hanno portati a considerare normale una città invasa dalle auto. Quando al loro posto ci starebbero panchine, tavolini, spazio per i bambini.

Invertire questa rotta culturale è davvero difficile ma Parigi ci sta provando con grande serietà. E’ notizia di oggi che è passato il referendum sui Suv, per cui i parigini si sono espressi sulle nuove tariffe maggiorate per i parcheggi di automobili Suv e 4×4

La Sindaca Hidalgo ha fatto la sua scelta quando è stata eletta, sfidando anche l’impopolarità delle sue azioni. Le case automobilistiche fanno il bello e il cattivo tempo sul “gigantismo” delle auto, totalmente inadatto alle dimensioni della città e nessun legislatore si sta muovendo per stabilire delle regole
Ecco quindi la Sindaca che sopperisce là dove le leggi non ci sono: ora a Parigi i Suv “pesanti” dovranno pagare una tariffa, triplicata di 18 euro l’ora per parcheggiare negli arrondissements centrali e 12 euro in quelli periferici Parliamo di veicoli da 1,6 tonnellate e più.
Come abbiamo già scritto tante volte, per andare da un punto A ad un punto B abbiamo davvero bisogno di mezzi di queste dimensioni e pesantezza?
Ci saranno deroghe, assestamenti, regole non sempre chiare (la regola vale per i non residenti soltanto) ma il tracciato è segnato: le città devono tornare alle persone, così come la spiaggia libera deve essere divisa equamente tra i bagnanti.
Non c’è differenza, lo spazio pubblico è di tutti.

Leggi articolo completo del Sole 24ore qui

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