TréntaMI in Verde – come è nato il progetto

Come è nato TréntaMI in Verde?

Dopo il successo della prima sperimentazione dal basso a Milano “TréntaMI S. Luigi”, insieme a Fiab Milano Ciclobby e con la consulenza dell’architetto urbanista Matteo Dondé abbiamo proposto al Comune di Milano, ed in particolare all’Assessorato alla Mobilità, la realizzazione di un nuovo intervento di urbanismo tattico. Nasce così “TréntaMi in verde”, progettata e realizzata insieme ai cittadini di NoLo Social District e gli attivisti del collettivo MoBì e Core-Lab con la collaborazione ed il supporto tecnico dell’Area Pianificazione e Programmazione Mobilità del comune di Milano, che ha appoggiato convintamente l’iniziativa con una specifica delibera di giunta.

Perché il progetto si chiama “in Verde”?

Perché il verde garantisce dei benefici straordinari anche in città:

  • abbassa i picchi termici estivi con una sorta di effetto di “condizionamento” naturale dell’aria
  • pulisce l’aria
  • produce un effetto psicologico  riposante
  • soddisfa un’importante esigenza ricreativa e sociale, rendendo più vivibile e a dimensione degli uomini e delle famiglie una città
  • ha una forte valenza didattica (in particolare del verde scolastico) per le nuove generazioni
  • migliora il paesaggio urbano e rende più gradevole la permanenza in città
  • …e per mille altre ragioni!

AREA: COME E’ STATA SELEZIONATA

Con il supporto dei tecnici dell’Assessorato alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, abbiamo individuato l’area d’intervento nel municipio 2 nella cosiddetta NoLo (North of Loreto), e più precisamente lungo via Rovereto e nell’esedra del Parco Trotter, per le seguenti caratteristiche:

  • L’area ha una spiccata funzione residenziale
  • E’ presente all’interno del Parco Trotter un Istituto Scolastico Comprensivo Primario e Secondario (IC Casa del Sole)
  • E’ attiva la «Nolo Social District», che raccoglie i residenti a Nord di Loreto

L’INTERVENTO

La via Rovereto (ed i relativi incroci con via Giacosa e v.le Monza) e l’esedra del Parco Trotter sono stati riprogettati, in quanto esempio di quelle criticità tipiche delle nostre strade: carreggiate e raggi di curvatura troppo ampi che consentono velocità troppo elevate e sosta in doppia fila, aiuto in divieto di sosta sui marciapiedi, sulle strisce pedonali. In particolare:

  • Restringimento della carreggiata a 5,5 m – Sul lato Nord: spostamento dei parcheggi verso l’asse viario, con recupero di spazio da riqualificare col verde (larghezza 0,9 / 1 m x lunghezza 110 m esclusi i passi carrai)
  • Messa in sicurezza degli incroci con via Giacosa e viale Monza
  • Eliminazione della sosta illegale (i cartelli di divieto di sosta erano già presenti seppur non rispettati) nell’area antistante l’ingresso alla scuola del Parco Trotter (l’esedra) e trasformazione della piazza in un luogo delle persone con fioriere autocostruite e poi “adottate” dalle classi della scuola, sedute per i genitori in attesa dell’uscita dei ragazzi, colori per ridare qualità ad un luogo che si era trasformato in un parcheggio con manovre dei veicoli che avvenivano in presenza dei bambini in ingresso e uscita dalla scuola (creando sostanzialmente una camera a gas proprio
  • Mantenimento del numero dei parcheggi
  • Inserimento di nuovi arredi e disegno di giochi per bambini lungo il marciapiede a nord della via, quello più utilizzato nei percorsi di accesso alla scuola, per impedire la sosta vietata su marciapiede, frequente nello stato precedente, e restituire lo spazio all’uso per cui i marciapiedi sono stati creati;
via Rovereto prima dell’intervento
incrocio con via Giacosa e ingresso del Parco Trotter prima dell’intervento

GLI INCONTRI CON IL QUARTIERE

Come per la sperimentazione precedente nel quartiere Corvetto – piazza S. Luigi, anche per “TréntaMI in Verde” ha previsto il coinvolgimento dei residenti e cittadini, in particolare:

  • incontro pubblico: il 15 mazo 2019 nella chiesetta del Parco Trotter è stato tenuto un incontro per illustrare alla cittadinanza le finalità della sperimentazione.
  • conferenza stampa: il giorno dell’inaugurazione si è tenuta una conferenza stampa alla presenza di diverse testate giornalistiche, 50 bambini della Scuola elementare “Città del Sole” e circa 150 persone, con interventi delle persone presenti all’incontro pubblico del 15 marzo.
  • Durante la sperimentazione si sono infine tenuti diversi incontri pubblici presso alcune attività commerciali che hanno prestato i loro spazi.
L’intervento dell’Assessore Marco Granelli durante l’incontro pubblico del 15 marzo 2019
La conferenza stampa il giorno di inizio della sperimentazione

IL CANTIERE

Fare una sperimentazione “dal basso” richiede una grandissima partecipazione della cittadinanza. I volontari di questo quartiere sono stati tantissimi e hanno lavorato senza sosta per la riuscita del progetto. Il cantiere per la costruzione e l’allestimento della sperimentazione è stato aperto una decina di giorni prima dell’inaugurazione all’interno del Parco Trotter nelle immediate vicinanze dell’ingresso.
I volontari che nel tempo sono intervenuti nel cantiere provenivano in buona parte dalla NoLo Social District e sono stati coinvolti tramite appelli all’interno del gruppo FB. Molti dei materiali e degli strumenti utilizzati sono stati donati o prestati da abitanti della zona, inoltre molto del materiale utilizzato per l’organizzazione del cantiere e l’allestimento è stato di recupero.

Insieme agli attivisti del Progetto Mobì abbiamo costruito ed allestito fioriere e piante in vaso. Inoltre gli stessi attivisti hanno ideato e realizzato delle pitture a terra, grazie alla donazione di pennelli da parte degli abitanti e dalla cessione di vernici stradali da parte del Comune.

Al lavoro con le fioriere…
Le piante “adottate” dai bambini

Matteo Dondé si unisce ai lavori di pittura
i volontari lavorano anche di notte!
Si comincia a “vivere” la zona 30!

RISULTATI

Come spiegato già più volte, lo scopo principale di una sperimentazone è quella di far toccare con mano alle persone il cambiamento. Lasciamo alle foto il confronto tra il “prima” e il “dopo”.

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