Zona 30 vs Città 30: cosa significa

Zona 30 vs Città 30: cosa significa

Da quando il Consiglio Comunale di Milano ha approvato un ordine del giorno che invita il Sindaco e la Giunta a fare di Milano una città a 30 km all’ora nel 2024, la “Città 30” è diventata un argomento di discussione molto sentito, dividendo l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari.

Il fatto di parlarne è il primo aspetto positivo, poiché il concetto di Città 30 a Milano era sostanzialmente sconosciuto fino ad ora, ma proprio per questo è fondamentale che l’informazione da parte dei media e della politica si basi su dati e non su opinioni, per non creare confusione e prese di posizione pregiudiziali nei cittadini.

Cogliamo quindi l’occasione di illustrare cosa significa Zona 30 e come questo concetto si estende alla Città 30.

Cosa significa Zona 30? La Zona 30 è uno strumento urbanistico che mette in campo diversi interventi che comprendono ma non si limitano alla riduzione della velocità delle auto a 30 km/h. E’ regolata dal Codice della Strada e la prima strada a 30 km/h è stata inaugurata a Cesena nel 1998.

Perché la Zona 30 è uno strumento urbanistico efficace?
La Zona 30 permette di trasformare la città velocemente e a costi contenuti. E’ un “contenitore” di interventi che permettono di riqualificare lo spazio pubblico e di favorirne gli usi.

Quali sono gli obiettivi della Zona 30?
Con la trasformazione di una strada urbana in Zona 30 si riduce il “transito da attraversamento”, la velocità diminuisce ed aumenta la sicurezza sulla strada; lo spazio pubblico viene in parte liberato dalle auto e restituito alle persone; aumentano gli spazi pedonali; gli stessi spazi vengono riqualificati con arredi e verde pubblico; migliora la convivialità sulla strada; la circolazione diventa più fluida e i negozi di quartiere beneficiano di un maggiore passaggio di persone e quindi potenziali clienti.

Quali sono i benefici della Zona 30?

  • maggiore sicurezza, poiché il limite di 30 km/h prima di tutto protegge la vita e la salute delle persone (un impatto a 50 km/h è quasi sempre mortale per chi lo subisce da pedone o da ciclista, mentre a 30 km/h no)
  • migliore qualità dell’aria
  • riqualificazione dello spazio pubblico
  • migliore convivenza tra gli utenti della strada
  • rilancio dell’economia di prossimità

Cosa significa “Città 30”? Il concetto di Città 30 altro non è che l’estensione del limite di 30 km/h in quasi tutte le strade di una città, con lo scopo di diminuire l’incidentalità e restituire vivibilità ai cittadini. Quando si parla di Città 30 è però fondamentale chiarire due concetti:

  • Come indica il Codice della Strada, il progetto di Città 30 non comporta l’abbassamento indiscriminato del limite di velocità massima sull’intera rete viaria, dato che vengono normalmente escluse le tratte di viabilità principale e/o per le quali il rischio dovuto alla maggior velocità è meno rilevante, ad esempio per l’assenza significativa di pedoni, ciclisti, bambini, anziani, disabili. (leggi il nostro articolo: “Città 30 km/h e velocità massima. Cosa dice il Codice della Strada” qui)
  • La Città 30 è un’operazione molto più ampia di una riduzione della velocità: Città 30 significa applicare gli interventi della Zona 30 nei quartieri, con i benefici che questi comportano: riduzione degli incidenti mortali, incentivo alla mobilità attiva (a piedi e in bicicletta), riduzione dell’inquinamento e del rumore.

Città 30 con il suo limite di 30 km/h può fermare la città?

No, perché la velocità media in città è già al momento sotto i 30 km/h. La causa? Lo stesso traffico, che comporta un continuo rallentamento e fermata del veicolo. Sostenere l’intermodalità tra i mezzi pubblici, le biciclette e qualsiasi mezzo sostenibile tra cui andare a piedi significa ottenere una riduzione significativa delle auto in circolazione e accorciare i tempi di percorrenza per chi usa la macchina per tragitti lunghi. In poche parole: chi usa la macchina per necessità potrà ridurre i tempi di percorrenza, chi “sceglie” di usarla anche per brevi tragitti sarà invogliato ad usarla di meno perché andare a piedi o in bicicletta sarà finalmente un’esperienza efficiente e anche piacevole.

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